Come dicevamo, l’esigenza di riunirsi in associazione nasce dalle difficoltà incontrate durante l’iter diagnostico e, anche dopo la diagnosi, nella ricerca di un approccio terapeutico adeguato ed efficace. Quando una famiglia si rivolge al proprio medico, a partire dal pediatra e dal medico di base, riportando le difficoltà che sta incontrando, non riceve un supporto adeguato e tempestivo. Anche negli accessi in Pronto Soccorso spesso il personale non sa come gestire correttamente questo tipo di paziente.
Professionisti che conoscono il disturbo a sufficienza ce ne sono ma sono pochi e sparsi su territorio nazionale a macchia di leopardo. La formazione è costosa, ci è stato detto, sia per il singolo specialista che per la struttura di riferimento. Abbiamo pensato che fosse il caso di partire da qui: tentando di sostenere economicamente i progetti dedicati al disturbo borderline e cercando al contempo di diffondere informazione scientificamente corretta.